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COME ECO-PULIRE IL TUO TAPPETINO YOGA
/0 Commenti/in Blog /da wp_4724600COME ECO-PULIRE IL TUO TAPPETINO
Dopo aver calpestato e sudato sul tuo il tappetino, PULISCILO!
La pulizia regolare del proprio tappetino dovrebbe essere essenziale per chi fa yoga, visto il sudore, lo sporco e i batteri che si depositano ad ogni pratica e che potrebbero essere causa di problemi per sé e per gli altri.
Una spruzzata di miscela di aceto + acqua + olio dell’albero del tè (Melaleuca) dopo la pratica è un modo semplice per pulire e mantenere bassi i livelli di batteri. L’aceto agisce come una sostanza acida che sgrassa e aiuta ad abbattere lo sporco, mentre l’olio di Melaleuca aiuta a eliminare i batteri.
Basta spruzzare e strofinare con un panno o un asciugamano.
Il composto di acqua nebulizzata all’aceto è molto semplice da preparare, basta unire in un vecchio flacone spray 1 parte di aceto, 3 parti di acqua e 10 gocce di olio essenziale di melaleuca.
A chi fa piacere è possibile aggiungere lavanda o un altro olio essenziale.
È necessario assicurarsi però di non essere allergici all’olio dell’albero del tè e di non essere incinte, dal momento che gli oli essenziali possono causare effetti indesiderati nelle gestanti.
Questo composto, tra altro, è eccellente anche per la pulizia in casa di specchi, lavandini e rubinetti.
Per chi pratica regolarmente 4-6 volta alla settimana è consigliabile ogni 2 -3 mesi, fare una pulizia profonda del tappetino.
La cosa migliore per procedere è mettere il tappetino in una vasca tappata, dove poterlo immergere in acqua dopo averlo spruzzato abbondantemente con una miscela di aceto e acqua.
Il tappetino va strofinato con un panno o uno straccio finché l’acqua si colora di un marrone, vicino allo schifo☺. Quando si ritiene che lo sporco e il sudore sono ormai nell’acqua di risulta, il tappetino va scolato e quindi risciacquato con acqua pulita.
Fondamentale sarà poi stenderlo ad asciugare, possibilmente all’aria, per almeno 36-48 ore. Prima, infatti, anche se il tappetino sembra asciutto, si potrebbe rischiare di slittare durante la pratica.
Il giorno seguente, se bisogna praticare, va quindi usato un tappetino diverso.
Tra le cose da non fare:
– Pulire il tappetino in lavatrice, perché sprecare tutta quell’acqua ed energia non sarebbe ecologico!
– Lavare il tappetino con il sapone, perché esso tende a penetrare nel tappetino, rendendolo quindi sdrucciolevole. Toglierlo poi non sarebbe facile, se non dopo diversi bagni in acqua.
Per riassumere, avere uno spray con acqua, aceto, olio di melaleuca e alcuni stracci puliti per mantenere al meglio il tappetino, è una soluzione eccellente per risparmiare denaro e per rispettare l’ambiente.
Linee guida
/0 Commenti/in Blog /da wp_4724600Linee guida Ashtanga Yoga Perugia
Sei gradito ospite nella Shala di Ashtanga Yoga Perugia, per favore rispetta il lignaggio, l’insegnante, gli altri studenti e te stesso seguendo queste linee guida.
Il sistema Ashtanga Yoga è un lignaggio vivente, che in una linea ininterrotta di insegnanti, saggi e guru ha raggiunto milioni di praticanti attraverso la vita di Tirumalai Krishnamacharya e Pattabhi Jois ed è continuamente onorato da ogni insegnante e praticante di Ashtanga oggi.
Il nostro maestro Lino Miele, ha attinto alla sorgente di questa disciplina, essendo stato per lungo tempo devoto discepolo di Pattabhi Jois, da cui ha ricevuto, tra i pochi, la certificazione all’insegnamento e alla divulgazione dell’Ashtanga nel mondo.
Nel nostro centro Astanga Yoga Perugia si insegna yoga secondo questo lignaggio diretto, che ti collega armoniosamente a questa antica saggezza.
Per favore, fai del tuo meglio per mantenere la tradizionale sequenza Ashtanga di asana. Se non sei in grado di seguire la sequenza, magari perché non la conosci ancora bene, parlane con il tuo insegnante.
Arriva alla pratica a stomaco vuoto.
Si consiglia di astenersi dal mangiare almeno 2-3 ore prima e 30 minuti dopo la pratica.
Non portare bevande nella Shala. Bevi molta acqua dopo l’allenamento
Tutti i dispositivi elettronici vanno spenti prima di entrare nella Shala.
All’interno del nostro centro non si indossano scarpe, lasciale negli appositi spazi all’ingresso.
Indossa abiti puliti, comodi ed elastici. Evita di indossare gioielli e lega i capelli lunghi. Non usare profumi o essenze per il corpo prima della pratica.
Porta un asciugamano e il tuo tappetino da yoga puliti.
Si pratica a piedi nudi.
Salda la tua retta prima di iniziare la pratica.
Consideriamo la relazione tra te e il tuo insegnante, fondamentale per la migliore esperienza di apprendimento nella pratica. Informa bene il tuo insegnante prima di iniziare la pratica di qualsiasi dolore, indolenzimento, ferita, intervento chirurgico passato, gravidanza, malattia, etc.
Se sei uno studente esperto di Mysore, il tuo primo giorno nella Shala pratica la serie primaria.
Non saltare, aggiungere o modificare la sequenza tradizionale se non richiesto.
Non aggiungere nuovi asana a meno che non ti siano dati.
Mantieni il silenzio e, se necessario, parla a bassa voce.
I primi due giorni delle mestruazioni è bene non praticare.
Tutti sudano, nessun problema, pulisci, però, l’eventuale umidità rimasta sul pavimento, attorno al tappetino prima di partire.
Pratica con cura e considerazione verso te stesso e gli altri. Rispetta i tuoi limiti. Riconosci che il tuo corpo e la tua mente si sentiranno diversi ogni giorno; ascolta quello che ti dice il tuo corpo e pratica seguendo il ritmo del tuo respiro.
Se ti senti emotivamente turbato/a durante o dopo una pratica (gioia, tristezza, irritazione, ecc.), sappi che un tale rilascio emotivo momentaneo non è raro.
Non sottovalutare l’effetto dell’Ashtanga Yoga. È un’autoterapia molto efficace per lo sviluppo personale fisico, mentale e spirituale.
Considera una pratica equilibrata, che integri sia l’attivazione che il rilascio, l’impegno e l’ammorbidimento, come mezzi per il tuo progresso.
LA PRATICA ASHTANGA COMPRENDERLA, COMPENETRARLA
/0 Commenti/in Blog /da wp_4724600LA PRATICA ASHTANGA COMPRENDERLA, COMPENETRARLA
Tante volte parliamo della pratica e delle sue meravigliose implicazioni, ma spesso chi ci ascolta siano essi allievi che praticanti della prima ora, fanno un’ enorme fatica a capire.
Noi di Ashtanga Yoga Perugia, pur sostenendo che solo attraverso la pratica si giunge ad una piena comprensione, vogliamo regalare, a coloro che non ne hanno conoscenza approfondita, quella che è unanimemente considerata tra le pratiche Ashtanga Vinyasa Yoga più belle. Non si tratta di giovani atleti, che sempre a favore di camera e seguendo i dettami di un marketing digitale piacione e ruffiano, sono in grado di impegnare il proprio corpo nelle posture più ardite, che potete trovare ovunque online, ma della pratica incredibile, intima, profonda e consapevole di uno dei più grandi maestri di Ashtanga ancora in vita, Lino Miele.
Il video è lungo, ma se aprite il vostro cuore oltre ai vostri occhi, il tempo si sospenderà, come il corpo di Lino che si libra senza peso nell’aria, nel susseguirsi delle posture del sistema ashtanga, sostenuto dalla potenza gentile e esoterica del respiro.
E allora, forse, qualcosa verrà compreso.
L’alluce dell’Ashtanga
/0 Commenti/in Blog /da wp_4724600L’ALLUCE DELL’ASHTANGA perché viene e come risolvere. Molti praticanti ashtanga yoga nel mondo hanno provato almeno una volta cosa significa vedere l’alluce del piede spellarsi. Nel nostro ambiente questo viene chiamato Ashtanga toe, l’alluce dell’Ashtanga. Ciò può accadere a causa degli intensi e ripetuti salti all’indietro, per la forza e l’attrito dell’atterraggio in Chaturanga Dandasana. La transizione da Urdhva Mukha Svanasana a Adho Mukha Svanasana dovrebbe essere molto consapevole. È necessario infatti ammorbidire gli atterraggi quando si salta avanti/indietro o si esce, ingaggiando fortemente il mulabandha.Esistono però anche altre ragioni che causano questo fenomeno e sono legate al fatto che la parte esterna del nostro corpo è un riflesso di quella interna.
La fondamentale importanza del Dristhi
/0 Commenti/in Blog /da wp_4724600LA FONDAMENTALE IMPORTANZA DEL DRISTHI
Drishti significa punto di osservazione. Esso migliora la concentrazione e realizza l’unità durante la pratica. Con lo sguardo concentrato in un punto durante la nostra pratica infatti siamo più presenti nelle posture.
Quando la nostra attenzione è rivolta alle cose esterne, perdiamo la nostra energia vitale . Se permettiamo ai nostri occhi di vagare, creiamo distrazioni e questo ci allontana dallo yoga. Allenare queste abitudini, controllare e focalizzare l’attenzione sono principi fondamentali nella pratica dello yoga. Controllare e dirigere lo sguardo è una tecnica yogica chiamata drishti.
Simona Frillici insegnante Ashtanga Vinyasa Yoga
/0 Commenti/in Blog, Insegnanti /da wp_4724600Simona Frillici è la fondatrice e l’anima del centro Ashtanga Yoga Perugia dove insegna dal 2016 Ashtanga Vinyasa Yoga
Marco Mosca insegnante Ashtanga Vinyasa Yoga + Meditazione Mindfulness
/0 Commenti/in Blog, Insegnanti /da wp_4724600Marco Mosca coadiuva e/o sostituisce in alcuni periodi Simona Frillici nell’insegnamento di Ashtanga Yoga e Meditazione Mindfulness nel nostro centro Ashtanga Yoga Perugia
Open Shala Domenica 16 Ottobre
/0 Commenti/in Blog, Eventi /da wp_4724600Open Shala Domenica 16 ottobre 2022 è un evento organizzato da Ashtanga Yoga Perugia, gratuito e aperto a tutti, con dimostrazione e prova dell’ Ashtanga Vinyasa Yoga.
INSEGNARE CON LE MANI, esplorare l’esperienza attraverso il tocco
/0 Commenti/in Blog /da wp_4724600L’Ashtanga Vinyasa Yoga viene spesso insegnato in silenzio. Al posto delle parole, l’insegnante di Ashtanga usa le proprie mani, per aggiustare, sostenere e guidare il corpo che respira nell’esperienza delle asana senza rompere il silenzio e coinvolgere la mente pensante.