Blog

Il blog di Ashtanga Yoga Perugia sulla pratica, la filosofia e la conoscenza dell’Ashtanga Vinyasa Yoga

Gli insegnanti di Ashtanga e l’importanza di saper scegliere

“All’inizio del mio lungo percorso nell’Ashtanga (24 anni) “cercavo” nelle shale dei più grandi maestri, quelli certificati direttamente da Pattabhi Jois Guruji. Al tempo, c’era quel ristretto gruppo dei suoi allievi storici, sparsi nel mondo. Solo due erano i “certificati” dal guru in Italia, prima che lui morisse: Tina Pizzimenti e Lino Miele. Ero convinta (come oggi d’altra parte) che questa pratica perfetta e potente, si può conoscere nella sua purezza, nella sua completa efficacia, solo risalendo il più possibile alla fonte originaria: Krishnamacharya e Pattabhi Jois. Sono arrivata quindi nella shala di Lino Miele e immediatamente sono stata investita dall’energia, dal benessere, dalla gioia, che è praticare sotto la sua guida. Ho capito che quello era lo yoga di cui volevo approfondire la conoscenza, riconoscendo Lino come mio maestro. Tra i suoi allievi storici, vi sono maestri con una sapienza e conoscenza dell’Ashtanga yoga che pochi al mondo hanno, e senza la fama del web, perché questo “apparire” non è ciò che perseguono. Lino insegna che tra allievo e maestro è necessaria una conoscenza personale e una frequentazione continua e profonda negli anni. Apprezzo sempre di più la serietà e coerenza del suo insegnamento. Nella nostra shala a Perugia, invitiamo a tenere workshop solo maestri che conosciamo e frequentiamo da anni; in tal modo possiamo essere garanti della loro esperienza, passione e autenticità. Sono prevalentemente allievi di Lino Miele, ritenendo che, sia fondamentale nella scelta di un insegnante, e per avere un’idea giusta del suo percorso, chi sia la sua guida alla conoscenza di questa pratica.” Simona

VENERDÌ 1 – SABATO 2 – DOMENICA 3 DICEMBRE avremo la fortuna di avere con noi per un seminario di pratica e approfondimenti NADIA VALENT una degli assistenti di Lino Miele più stimati e apprezzati.

Praticare tutti i giorni?

Perchè pratico ogni giorno?

Cosa mi spinge su quel tappetino ogni giorno, nonostante la stanchezza o i mille altri impegni che occupano la giornata?

Ho incontrato l’Ashtanga Vinyasa Yoga 24 anni fa e da allora il tempo dedicato alla pratica è andato, via via, sempre aumentando, semmai ho eliminato dalle mie giornate tanto altro, ma non lo yoga.

Certo la pratica dona al corpo forza e flessibilità, dei benefici fisici che, grazie allo yoga, sembrano aumentare con l’età.

Ma non è per il benessere fisico che mi butto ogni giorno su quel tappetino, almeno non solo. La pratica aiuta a rimanere incredibilmente centrati, a dare il giusto peso alle cose, a capire cosa conta e cosa si può (o si deve) lasciare andare.

Questa è la vera motivazione che mi spinge a dedicare tanto del mio tempo allo yoga, sia alla pratica personale che all’insegnamento, perché lì, sul tappetino grazie all’Ashtanga Yoga, ritorno immediatamente al mio centro. Simona

Insegnanti

Seminario di Pratica e Approfondimento Ashtanga Vinyasa Yoga con NADIA VALENT 1-3 Dicembre 2023

La Pratica Ashtanga Yoga Guidata e Mysore

Come tutti ho iniziato a praticare ashtanga facendo delle guidate per principianti, in poco tempo sono passata alla pratica mysore e da subito ho amato questo senso di indipendenza che la pratica mysore mi permetteva: poter praticare ovunque, da sola, e quando ero nella shala con l’insegnante, poter seguire il mio ritmo e respiro.

Diversi anni dopo, curiosa, ho partecipato a una guidata full vinyasa di Lino Miele all’Ashtanga Research Institute a Roma. Ho scoperto un’altra pratica.

Quindi ho partecipato alla mia prima guidata prima serie di Lino Miele nella sua shala a Kovalam in India; la guidata di un maestro sapiente è una finestra aperta sulle profondità della pratica. Oltre alle aumentate energia e benessere, ho cominciato a intravedere quel sistema perfetto che è l’Ashtanga Vinyasa Yoga. Ogni singolo movimento, regolato all’interno di un sistema rigoroso, scandito dal respiro. Ogni asana con il suo conteggio preciso dei vinyasa, così come ogni passaggio da una posizione all’altra. Come se la pratica fosse una musica con uno spartito da seguire. Uno spartito scritto alla perfezione, talmente efficace nei risultati per chi provasse a seguirlo. Nessuna interruzione, un flusso continuo, la mente fissa in un unico punto. Questa è la musica ashtanga. Simona

Chuck Miller in una pratica guidata da Pattabhi Jois

Praticare, Approfondire, Comprendere Ashtanga lo Yoga del Respiro Seminario con Nadia Valent dal 14 al 16 Aprile

come eco-pulire il tappetino yoga

COME ECO-PULIRE IL TUO TAPPETINO YOGA

COME ECO-PULIRE IL TUO TAPPETINO
Dopo aver calpestato e sudato sul tuo il tappetino, PULISCILO!
La pulizia regolare del proprio tappetino dovrebbe essere essenziale per chi fa yoga, visto il sudore, lo sporco e i batteri che si depositano ad ogni pratica e che potrebbero essere causa di problemi per sé e per gli altri.
Una spruzzata di miscela di aceto + acqua + olio dell’albero del tè (Melaleuca) dopo la pratica è un modo semplice per pulire e mantenere bassi i livelli di batteri. L’aceto agisce come una sostanza acida che sgrassa e aiuta ad abbattere lo sporco, mentre l’olio di Melaleuca aiuta a eliminare i batteri.
Basta spruzzare e strofinare con un panno o un asciugamano.
Il composto di acqua nebulizzata all’aceto è molto semplice da preparare, basta unire in un vecchio flacone spray 1 parte di aceto, 3 parti di acqua e 10 gocce di olio essenziale di melaleuca.
A chi fa piacere è possibile aggiungere lavanda o un altro olio essenziale.
È necessario assicurarsi però di non essere allergici all’olio dell’albero del tè e di non essere incinte, dal momento che gli oli essenziali possono causare effetti indesiderati nelle gestanti.
Questo composto, tra altro, è eccellente anche per la pulizia in casa di specchi, lavandini e rubinetti.
Per chi pratica regolarmente 4-6 volta alla settimana è consigliabile ogni 2 -3 mesi, fare una pulizia profonda del tappetino.
La cosa migliore per procedere è mettere il tappetino in una vasca tappata, dove poterlo immergere in acqua dopo averlo spruzzato abbondantemente con una miscela di aceto e acqua.
Il tappetino va strofinato con un panno o uno straccio finché l’acqua si colora di un marrone, vicino allo schifo☺. Quando si ritiene che lo sporco e il sudore sono ormai nell’acqua di risulta, il tappetino va scolato e quindi risciacquato con acqua pulita.
Fondamentale sarà poi stenderlo ad asciugare, possibilmente all’aria, per almeno 36-48 ore. Prima, infatti, anche se il tappetino sembra asciutto, si potrebbe rischiare di slittare durante la pratica.
Il giorno seguente, se bisogna praticare, va quindi usato un tappetino diverso.
Tra le cose da non fare:
– Pulire il tappetino in lavatrice, perché sprecare tutta quell’acqua ed energia non sarebbe ecologico!
– Lavare il tappetino con il sapone, perché esso tende a penetrare nel tappetino, rendendolo quindi sdrucciolevole. Toglierlo poi non sarebbe facile, se non dopo diversi bagni in acqua.
Per riassumere, avere uno spray con acqua, aceto, olio di melaleuca e alcuni stracci puliti per mantenere al meglio il tappetino, è una soluzione eccellente per risparmiare denaro e per rispettare l’ambiente.

Linee guida

Linee guida Ashtanga Yoga Perugia
Sei gradito ospite nella Shala di Ashtanga Yoga Perugia, per favore rispetta il lignaggio, l’insegnante, gli altri studenti e te stesso seguendo queste linee guida.

Il sistema Ashtanga Yoga è un lignaggio vivente, che in una linea ininterrotta di insegnanti, saggi e guru ha raggiunto milioni di praticanti attraverso la vita di Tirumalai Krishnamacharya e Pattabhi Jois ed è continuamente onorato da ogni insegnante e praticante di Ashtanga oggi.

Il nostro maestro Lino Miele, ha attinto alla sorgente di questa disciplina, essendo stato per lungo tempo devoto discepolo di Pattabhi Jois, da cui ha ricevuto, tra i pochi, la certificazione all’insegnamento e alla divulgazione dell’Ashtanga nel mondo.

Nel nostro centro Astanga Yoga Perugia si insegna yoga secondo questo lignaggio diretto, che ti collega armoniosamente a questa antica saggezza.

Per favore, fai del tuo meglio per mantenere la tradizionale sequenza Ashtanga di asana. Se non sei in grado di seguire la sequenza, magari perché non la conosci ancora bene, parlane con il tuo insegnante.

Arriva alla pratica a stomaco vuoto.

Si consiglia di astenersi dal mangiare almeno 2-3 ore prima e 30 minuti dopo la pratica.

Non portare bevande nella Shala. Bevi molta acqua dopo l’allenamento

Tutti i dispositivi elettronici vanno spenti prima di entrare nella Shala.

All’interno del nostro centro non si indossano scarpe, lasciale negli appositi spazi all’ingresso.

Indossa abiti puliti, comodi ed elastici. Evita di indossare gioielli e lega i capelli lunghi. Non usare profumi o essenze per il corpo prima della pratica.

Porta un asciugamano e il tuo tappetino da yoga puliti.

Si pratica a piedi nudi.

Salda la tua retta prima di iniziare la pratica.

Consideriamo la relazione tra te e il tuo insegnante, fondamentale per la migliore esperienza di apprendimento nella pratica. Informa bene il tuo insegnante prima di iniziare la pratica di qualsiasi dolore, indolenzimento, ferita, intervento chirurgico passato, gravidanza, malattia, etc.

Se sei uno studente esperto di Mysore, il tuo primo giorno nella Shala pratica la serie primaria.

Non saltare, aggiungere o modificare la sequenza tradizionale se non richiesto.

Non aggiungere nuovi asana a meno che non ti siano dati.

Mantieni il silenzio e, se necessario, parla a bassa voce.

I primi due giorni delle mestruazioni è bene non praticare.

Tutti sudano, nessun problema, pulisci, però, l’eventuale umidità rimasta sul pavimento, attorno al tappetino prima di partire.

Pratica con cura e considerazione verso te stesso e gli altri. Rispetta i tuoi limiti. Riconosci che il tuo corpo e la tua mente si sentiranno diversi ogni giorno; ascolta quello che ti dice il tuo corpo e pratica seguendo il ritmo del tuo respiro.

Se ti senti emotivamente turbato/a durante o dopo una pratica (gioia, tristezza, irritazione, ecc.), sappi che un tale rilascio emotivo momentaneo non è raro.

Non sottovalutare l’effetto dell’Ashtanga Yoga. È un’autoterapia molto efficace per lo sviluppo personale fisico, mentale e spirituale.

Considera una pratica equilibrata, che integri sia l’attivazione che il rilascio, l’impegno e l’ammorbidimento, come mezzi per il tuo progresso.

LA PRATICA ASHTANGA COMPRENDERLA, COMPENETRARLA

LA PRATICA ASHTANGA COMPRENDERLA, COMPENETRARLA
Tante volte parliamo della pratica e delle sue meravigliose implicazioni, ma spesso chi ci ascolta siano essi allievi che praticanti della prima ora, fanno un’ enorme fatica a capire.
Noi di Ashtanga Yoga Perugia, pur sostenendo che solo attraverso la pratica si giunge ad una piena comprensione, vogliamo regalare, a coloro che non ne hanno conoscenza approfondita, quella che è unanimemente considerata tra le pratiche Ashtanga Vinyasa Yoga più belle. Non si tratta di giovani atleti, che sempre a favore di camera e seguendo i dettami di un marketing digitale piacione e ruffiano, sono in grado di impegnare il proprio corpo nelle posture più ardite, che potete trovare ovunque online, ma della pratica incredibile, intima, profonda e consapevole di uno dei più grandi maestri di Ashtanga ancora in vita, Lino Miele.
Il video è lungo, ma se aprite il vostro cuore oltre ai vostri occhi, il tempo si sospenderà, come il corpo di Lino che si libra senza peso nell’aria, nel susseguirsi delle posture del sistema ashtanga, sostenuto dalla potenza gentile e esoterica del respiro.
E allora, forse, qualcosa verrà compreso.

L’alluce dell’Ashtanga

L’ALLUCE DELL’ASHTANGA perché viene e come risolvere. Molti praticanti ashtanga yoga nel mondo hanno provato almeno una volta cosa significa vedere l’alluce del piede spellarsi. Nel nostro ambiente questo viene chiamato Ashtanga toe, l’alluce dell’Ashtanga. Ciò può accadere a causa degli intensi e ripetuti salti all’indietro, per la forza e l’attrito dell’atterraggio in Chaturanga Dandasana. La transizione da Urdhva Mukha Svanasana a Adho Mukha Svanasana dovrebbe essere molto consapevole. È necessario infatti ammorbidire gli atterraggi quando si salta avanti/indietro o si esce, ingaggiando fortemente il mulabandha.Esistono però anche altre ragioni che causano questo fenomeno e sono legate al fatto che la parte esterna del nostro corpo è un riflesso di quella interna.